Aldo Moro viene rapito dalle Brigate Rosse sulla strada per il Parlamento e da quel momento comincia una lunga prigionia. Cinquantacinque giorni dopo viene trovato il suo cadavere in un'auto, a Roma, a metà strada tra le sedi dei due partiti.
1978. Aldo Moro, nel farsi campione del compromesso storico, firma la sua condanna: agli occhi delle Brigate Rosse, che vogliono il rovesciamento del governo, e a quelli della Democrazia Cristiana più conservatrice, che rifiuta qualunque coalizione con il Partito Comunista Italiano. Moro viene rapito dalle BR e trattenuto in prigionia per 55 giorni di buio, durante i quali all'esterno succederà di tutto: incontri al vertice, crisi di coscienza, tavoli politici e tormenti privati, accordi e disaccordi, e poi lettere, segnalazioni, comunicati, false piste e piste volutamente falsate, proteste di piazza, maxiprocessi, udienze. Tutto sotto gli occhi di tutti, eppure tutto segreto e misterioso. È quella notte esterna in cui l'Italia ha vissuto e continua a vivere, poiché il caso Moro, come molti altri misteri nazionali, resta impresso nella memoria di tutti, ennesimo vulnus di Stato destinato a non essere sanato.